Pieri Pauli Pasolini: diferencis tra lis versions

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Rie 31:
Chê prime poesie sperimentâl e je lade pierdude, e je restade la seconde scrite la zornade daûr: “sera imbarlumida, tal fossal / a cres l’aga”».
 
Questo articolo non cita nessuna fonte, e dà perciò da intendere che queste siano le parole del Pasolini. La poesia che dice di aver scritto era stata scritta “in chê fevelade furlane doprade te diestre Taiament.” È da dubitare quindi che questa citazione (scritta nel “furlan di là da l'aghe”) della Wikipedia sia una citazione diretta. In realtà è questo che il Pasolini ci ha lasciato scritto al riguardo:
«Io o soi une fuarce dal passât...», al disarà tal film la Ricotta.
 
“In una mattinata dell’estate 1941 – scrisse in Empirismo eretico– io stavo sul poggiolo esterno di legno della casa di mia madre. Il sole dolce e forte del Friuli batteva su tutto quel caro materiale rustico (…) io, su quel poggiolo, o stavo disegnando (con dell’inchiostro verde, o col tubetto dell’ocra dei colori a olio su cellophane), oppure scrivevo versi. Quando risuonò la parola ROSADA.  Era Livio, un ragazzo dei vicini oltre la strada, i Socolari, a parlare.  Proprio un contadino di quelle parti …  Certamente quella parola, in tutti i secoli del suo uso nel Friuli che si stende al di qua del Tagliamento, non era mai stata scritta. Era stata sempre e soltanto un suono.  Qualunque cosa quella mattina io stessi facendo, dipingendo o scrivendo, certo mi interruppi subito: questo fa parte  del ricordo allucinatorio. E scrissi subito dei versi, in quella parlata friulana della destra del Tagliamento, che fino a quel momento era stata solo un insieme di suoni: cominciai per prima cosa col rendere grafica la parola ROSADA …”.
 
(Fonte: Gianfranco Ellero)
 
== Il testament Coran ==